“Un profumo la colpì. Le entrò nei polmoni, andando dritto al cervello. Intenso, barbaro ma vellutato, muschio selvaggio che però dava l’idea di purezza. Un odore pulito. Alzò lo sguardo.
C’era un uomo, seduto davanti a lei.
Stava disegnando, sul volto un’espressione concentrata, la mano che muoveva elegantemente una matita vissuta. Serena non poteva vedere cosa stesse disegnando, ma capì subito che non era un semplice passatempo: in quel disegno, l’uomo ci stava mettendo l’anima. Ritornò al libro, trovando subito la pagina in cui l’autore si cimentava in una critica alla teoria dei sogni di Freud.”